Buddismo

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    Shankar Kulanath

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    Vi diro' che mi aiuta molto anche la conoscenza del Buddhismo, ma non vuol dire rinnegare l'AMORE profondo che ho per Gesu'..

    Come ho già fatto presente più volte, la maggior parte dei buddhisti vedono Gesù come un essere realizzato, quindi i cristiani che diventano buddhisti generalmente non rinnegano l'amore per Gesù..... semmai rivedono i suoi insegnamenti secondo un'ottica ispirata al Dharma.
     
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  2. n-uvoletta
     
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    è proprio cosi',tra le varie religioni, per ora sto' studiando il Buddhismo è molto interessante.In fondo è una filosofia molto semplice,si basa su poche cose e non tratta dell'adila'.

    E' molto utile ai fini della conoscenza dell'uomo a confronto con l'Universo. La legge che regola l'uomo è la stessa di quella dell'Universo.Le cose in se' non esistono ma sono un compendio di altre cose...pero' il mio ragionamento è:per quel che riguarda la chimica,ogni elemento primario possiede in se' una sua natura intrinseca. Non parlo di leghe,parlo di elementi primi ad esempio:il carbonio.(C)
    Il carbonio ha molte forme allotropiche standard più una forma allotropica esotica:

    diamante (ibridizzazione sp³, durissimo, 10 nella scala Mohs con un modulo di 442 GPa)
    grafite (ibridizzazione sp²,una delle sostanze più soffici 1-2 nella scala Mohs)
    fullerite (fullereni, e nanotubi di carbonio ibridizzazione sp², molecole di scala nanometrica, cave con superficie grafitica).
    lonsdaleite o diamante esagonale, ibridizzazione sp³ e sp², di durezza 7-8 nella scala Mohs
    nanoschiuma di carbonio, un allotropo a bassissima densità, ferromagnetico
    nanorod aggregati di carbonio o ACNR o ADNR, la più dura e meno comprimibile sostanza nota, (dal 2005) 491 GPa di modulo.
    carbonio amorfo (non esattamente un allotropo)
    catena lineare o "carbina" o "carbonio sp" (forma esotica metastabile ottenuta per ora solo in laboratorio con sofisticate tecniche fisiche di fasci molecolari supersonici in ultra-alto vuoto)

    naturalmente poi il carbonio si mischia ad altro.



    il carbonio è l'elemento essenziale per la vita.

    poi, naturalmente si lega ad altro e da cio':
    Il carbonio si trova in tutte le forme di vita organica ed è la base della chimica organica. Questo nonmetallo ha l'interessante caratteristica di essere in grado di legarsi con sé stesso e con una vasta gamma di elementi (producendo più di 10 milioni di composti). Unito all'ossigeno forma l'anidride carbonica che è assolutamente vitale per la crescita delle piante. Unito all'idrogeno forma vari composti chiamati idrocarburi che sono essenziali per l'industria in forma di combustibili fossili. Combinato a ossigeno e idrogeno forma vari gruppi di composti tra i quali gli acidi grassi, essenziali per la vita, e gli esteri, che danno il sapore a molti frutti. L'isotopo carbonio-14 è comunemente usato per la datazione radioattiva.
    Quindi:
    secondo me esiste in natura qualcosa di ben definito che non è il prodotto di un assemblamento d'altro.
    Se io dovessi analizzare il carbonio ha una sua struttura di se' che non è altro.



    Voglio dire non è formato da nient'altro che il Carbonio. Poi, certo,si sara' formato...ma quando? come? questo lo sa solo il Creatore.

    La famosa particella di Higgs detta anche particella di Dio che è quella che forma la materia, al Cnn ancora ci studiano ma non riescono a trovarla...

    Questa particella(bosone di Higgs) gioca un ruolo fondamentale all'interno del modello: la teoria la indica come portatrice di forza del campo di Higgs che si ritiene permei l'universo e dia massa a tutte le particelle.

    Al 2007 la particella non è mai stata osservata, ma ci sono alcune prove della sua esistenza. Il bosone di Higgs fu teorizzato nel 1964 dal fisico scozzese Peter Higgs, insieme a François Englert e Robert Brout, mentre stavano lavorando su un'idea di Philip Anderson, e indipendentemente da G. S. Guralnik, C. R. Hagen, e T. W. B. Kibble.

    Esso è dotato di massa propria. La teoria dà un limite superiore per questa massa di circa 200 GeV. Al 2002, gli acceleratori di particelle, hanno raggiunto energie fino a 115 GeV.Quindi, l'impossibilita' a catturarla.
     
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    Shankar Kulanath

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    Quindi:
    secondo me esiste in natura qualcosa di ben definito che non è il prodotto di un assemblamento d'altro.
    Se io dovessi analizzare il carbonio ha una sua struttura di se' che non è altro.

    Beh... ma anche il carbonio è fatto da atomi, che non solo di per sè non sono il "carbonio" (essendo lo stesso un imputazione mentale per un determinato aggregato di atomi), ma, la domanda è: esisterebbe il carbonio se tutto il resto non esistesse? quindi, il carbonio può esistere indipendentemente da tutto il resto? ovviamente la domanda è no, perchè anche il carbonio dipende da cause e condizioni. Capendo questo si comprende un particolare livello di vacuità .... spiegato da una corrente chiamata Madhyamika Prasangika. Ovvero quella filosofia che nega l'esistenza intrinseca delle cose.
    Però nello Dzogchene e nella Mahamudra si va oltre..... arrivando a dire che la stessa esistenza "solida" delle cose è una creazione mentale, e che le cose sono essenzialmente vuote e insostanziali. Questa non è una cosa che si può capire con l'intelletto, perchè l'illusione che ci fà apparire il mondo come materiale è a un livello più profondo del livello concettuale. Semmai è a un livello intuitivo.... quindi si può capire ciò solo con l'intuizione, ovvero con la meditazione (in particolare con la Mahamudra e lo Dzogchen, che costituiscono le vette più alte dell'insegnamento del Buddha). I grandi maestri realizzati del passato e del presente, mostravano l'insostanzialità delle cose in modo molto pratico. Ovvero facendo miracoli. Quando si realizza che la solidità delle cose è solo apparenza, allora si può per esempio oltrepassare un muro come se non esistesse. Ancora oggi se si và in oriente si notano i segni di questi grandi miracoli nelle grotte dove questi realizzati meditavano. E questo dal punto di vista della "religione"
    Dal punto di vista della scienza poi ci stiamo muovendo in questa direzione. Nella meccanica quantistica ci sono correnti di pensiero che pensano che il mondo sia in realtà "non solido" o "non materiale". Perfino l'atomo di carbonio in realtà è vuoto, anche se appare.
     
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  4. schmit
     
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    visto da questo punto di vista hai ragione, ma, il carbonio è un ELEMENTO chimico...cioè è presente in natura ed è fatto di atomi di ..carbonio..(per questo si chiamano elementi, perkè nn sono scindibili.
    Certo, si sara' creato con una reazione atomica...tutto nasce da qualcosa...ma andando indietro indietro sino al big bang cosa c'era prima? alcuni dicono uno stato gassoso altri il nulla...ma cosa è il nulla? oggi sappiamo che anche il nulla non esiste perche' in quello che noi chiamavamo il nulla prima della scoperta della fisica quantistica oggi sappiamo che pullula di qualcosa...il vuoto non esiste. insomma...se si va dietro a questi discorsi ci si perde di casa e del ben dell'intelletto.
    Molto piu' semlicemente dico che:essendo l'uomo un continuo divenire con tutto cio' che lo circonda una fede serve per trovare equilibrio e per non impazzire...tra l'altro per noi Cristiani sfidare Dio è un male.
     
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  5. Schou
     
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    Ho degli amici buddisti ma che sono veramente delusi ed hanno lasciato la congrega!!! :P
     
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  6. rsorrt
     
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    Saluti

    molte persone parlano di illuminazione, saggezza, consapevolezza..

    in religione, filosofia ma anche nelle arti marziali..

    Di queste persone, alcune insegnano ad allievi, assumono il ruolo di guida...
    di questi allievi alcuni, a loro volta, diverranno maestri, istruttori...

    Di tutti questi veramente pochi possiedono ciò di cui parlano, eppure sono ben saldi in ciò che non è altro che un sentito dire da altri che hanno sentito dire... oppure hanno realmente incontrato persone con dentro quelle qualità straordinarie, e questo è bastato... Non la qualità essi trasmettono ma ciò che gli è stato detto su di essa.

    I saggi autentici, forse, si distinguono da quelli improvvisati per un aspetto semplice:
    esprimono sempre i loro dubbi su ciò che sono spinti a credere sia vero...



    Edited by rsorrt - 20/8/2008, 09:40
     
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  7. schmit
     
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    Non la qualità essi trasmettono ma ciò che gli è stato detto su di essa.

    un po' come il:"fai come ti dico e non fare quello che faccio..."
     
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  8. frichicchio
     
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    Un Discorso illuminante

    Alcuni pensano di conoscere tutto del Buddhismo e dei Buddhisti soltanto perché hanno letto un paio di libri. Ne aprono uno, “Hmm……vediamo cosa dice questo libro…… Dunque, da quel che c’è scritto sembra che i Buddhisti siano davvero esagerati Credono in ogni genere di stranezze”. Ne aprono un altro: ”Mio Dio, i Buddhisti sono completamente nichilisti” . Essi traggono tutte le conclusioni sbagliate possibili sulla base di informazioni estremamente limitate, perdendo di vista il quadro d’insieme. Questo è molto pericoloso.

    Forse hanno letto qualcosa della scuola filosofica buddhista Madhyamaka, conosciuta per il suo rigoroso approccio intellettuale al tema della vacuità, la natura ultima della realtà, e ciò può essere molto difficile da comprendere. Questo può portarli a pensare: “Oh, i Buddhisti non sono religiosi, sono atei. Non credono in niente, pensano che niente esista. Come possono considerarsi religiosi?” E anche questo può essere molto pericoloso.

    Altri invece potrebbero concludere: “Wow! I Buddhisti credono in tre Dei. Dicono che Buddha sia un Dio, il Dharma un altro ed il Sangha un terzo. Devono essere dei super-credenti. Questo è troppo. In Occidente, non abbiamo mai sentito parlare di cose come tre Dei; soltanto di uno. Noi siamo religiosi, ma abbiamo soltanto un Dio. Con i Buddhisti non possiamo trovarci d’accordo neppure su quanti Dei ci siano.”

    Se guardate soltanto un aspetto particolare del Buddismo, certamente questo può sembrare troppo per voi. Ma il Buddhismo non è soltanto uno o due piccoli dettagli; non è una qualche circoscritta filosofia. Lord Buddha ha spiegato la natura di ogni singolo fenomeno dell’universo.

    A questo punto, mi sono fatto circa nove o dieci anni di esperienza nell’insegnare la filosofia buddhista agli Occidentali e nello sperimentare come essa si adatti alle loro menti, soprattutto durante il corso di meditazione di un mese che teniamo ogni anno al Monastero di Kopan in Nepal. In questi corsi cerchiamo di spiegare tutto, ma ho scoperto che se se parliamo troppo del lato negativo delle cose, gli studenti vanno fuori di testa. Non a tutti, ma a molti succede.

    Dicono: “Questi Lama enfatizzano troppo il lato negativo. Perché non parlano di più di quello positivo? Il Buddhismo non tratta solo di illusioni e sofferenza. Perché ci insegnano questa roba negativa giorno dopo giorno?”

    Ma del Buddhismo c’è da dire che prima che voi possiate incamminarvi nel sentiero positivo verso la liberazione, l’Illuminazione o verso Dio – in qualsiasi modo vogliate chiamarlo, il nome non ha importanza – dovete comprendere come funziona la vostra mente negativa.

    Se non riuscite a comprendere come le due visioni negative estreme di sopravvalutazione e sottovalutazione agiscano dentro di voi, come potete correggere le vostre azioni e mettervi nel retto sentiero? Perciò è fondamentale conoscere gli aspetti negativi della vostra natura. Davvero, se capirete l’evoluzione della vostra mente negativa dall’inizio sino alla fine, sperimenterete un grande benessere. Al contrario, se non saprete come funziona, finirete col ritenere che le azioni negative siano positive.

    Inoltre, se proverete a praticare il sentiero verso la liberazione senza una solida conoscenza di base di ciò che è positivo e ciò che è negativo, una semplice domanda posta da qualcuno che metta in dubbio ciò che state facendo può completamente farvi deragliare. Potreste sentirvi confusi ed arrendervi. Questo è il sintomo di una mente debole.

    Dovete vedere la totalità dell’evoluzione sia della mente negativa che di quella positiva.

    Qualcuno suppone che il Buddhismo sia probabilmente una simpatica religione che parla in modo sempre diplomatico e piacevole di cose sacre. Quando noi cominciamo ad insegnare il Buddhismo ai principianti, non iniziamo parlando di cose sacre. La prima cosa che spieghiamo è la natura di base della vostra mente attuale – ciò che sta succedendo qui e ora – non il Buddha lassù.

    Lama Yesce ha dato questo insegnamento all’Università di Melbourne nell’Aprile 1975.

    Edito da Nicholas Ribush. Dal mensile on-line del Lama Yeshe Wisdom Archive Febbraio 2003, n.1

    Tradotto in italiano per il Centro Ewam da Anna Pagni.

     
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  9. frichicchio
     
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    la Vacuità

    (1) La Vacuità e l’Incondizionato. L'interpretazione nichilistica del Madhyamaka dice che tutto è vuoto nel senso che ogni cosa è priva di esistenza inerente, il che significa sia che tutte le cose sono originate dipendentemente e che tutte queste cose dipendentemente originate sono mere costruzioni mentali. Ma sicuramente, si potrebbe supporre, per il Madhyamaka questa filosofia della vacuità non si applica al nirvana? I Buddisti dicono spesso che il nirvana è una stato incondizionato (asamskirta) raggiunto dalla persona liberata. C’è un certo spazio per l'interpretazione riguardo la natura di questo stato incondizionato. Tuttavia, alcuni testi buddisti sembrano suggerire che è una realtà permanente che oltrepassa il mondo condizionato (samskirta) delle entità originate dipendentemente, una realtà permanente che è appresa dalla persona liberata ed in cui, sembra, la persona liberata passi - in un certo indefinito senso - dopo la sua morte (parinirvana). È un vero rifugio e fonte di reale felicità, diverso dalle condizionate cose mondane di questo mondo. In questo caso, l’affermazione Buddista che tutte le cose sono originate dipendentemente significa realmente che ogni cosa condizionata è originata dipendentemente. Al contrario, l’Incondizionato non è soggetto all’originazione dipendente. Similmente, l’affermazione del Madhyamaka che tutto è una fabbricazione mentale probabilmente si applica soltanto al mondo condizionato, mentre per il Madhyamika c’è una Realtà Incondizionata che è reale, non-fabbricata e piena di beatitudine.

    Ci sono diversi testi del Madhyamaka che potrebbero essere intesi come sostegno per una tale Realtà Incondizionata. I passaggi che potrebbero sostenere una lettura del Madhyamaka in questo modo si trovano anche nelle scritture attribuite a Nagarjuna stesso, specialmente ma non esclusivamente, nel corpus dei suoi ‘inni’. Quindi, per esempio, ‘l’Inno all’Inconcepibile’ dice che, “La convenzionalità sorge da cause e condizioni, ed è dipendente. Il dipendente è proclamato [dal Buddha] in questo modo. Ma la Realtà Ultima è increata. Inoltre, essa è denominata svabhava, natura, realtà, sostanza, essenza, ed essere reale”.

    Questa Realtà Incondizionata può essere denominata ‘vacuità’, ma non nel senso che sia priva di esistenza inerente. Piuttosto, questa Realtà Incondizionata è vuota nel senso che è aldilà di tutti i termini, oltre ogni concettualizzazione, ed è priva di tutte le contaminazioni del mondo condizionato. Nelle opere del Madhyamaka vi sono certamente passaggi che si riferiscono alla realtà ineffabile che è oltre ogni concettualizzazione. Dunque, il testo ‘Stanze della Via di Mezzo’ dichiara: “Essa è calma, non dipendente da altro, non diffusa tramite diffusione verbale, libera da discriminazione concettuale, senza differenze - questa è la descrizione della Realtà”.

    In questo caso, persino la parola ‘vacuità’ è solo un mero sostegno provvisorio, che nel migliore dei casi ci indirizzerà verso la ineffabile realtà che le parole non possono possibilmente descrivere. Nel parlare della Realtà Incondizionata, sono adatte soltanto le metafore ma non le descrizioni. Vi è sempre un grado di distorsione o falsificazione della Realtà Incondizionata ogni volta che è espressa con parole, e tuttavia alcune parole sono richieste per aiutare coloro che non hanno ancora realizzato questa Realtà Incondizionata. Come dichiara Candrakiirti: “Quale ascolto e quale insegnamento può esservi della Suprema Verità (Dharma)? Ma però, la Verità Ineffabile è ascoltata ed insegnata tramite la sovrimposizione”.

    Perfino la vacuità è essa-stessa vuota, cioè incapace di descrivere la Realtà Incondizionata così come è realmente. Essa stessa è una sovrimposizione (samaropa). Questo spiega, si potrebbe dire, ciò che comunemente sostiene il Madhyamaka, e cioè che il Madhyamika non ha punti di vista (d.r.s.ti), nè posizioni (pak.sa) e né tesi (pratij~na). Il Madhyamika, secondo questa interpretazione, non ha alcuna posizione filosofica riguardo alla natura della Realtà Incondizionata, sapendo che questa realtà è in realtà assolutamente ‘indescrivibile’.

    Chiaramente, si può discutere riguardo al fatto se questa nozione di una ‘Realtà indescrivibile’ possa essere comprensibile. Si potrebbe obiettare che l’affermazione che la realtà è indescrivibile è in sé già una descrizione di questa realtà. Ed è forse difficile comprendere come il Madhyamika possa evitare l’incoerenza, se poi tratta con le metafore piuttosto che con le descrizioni, che il suo affermare che la Realtà Incondizionata è ‘Incondizionata’, permanente e non-fabbricata...

    Lasciando da parte questi sofismi filosofici, una tal comprensione del Madhyamaka non deve negare che il Madhyamaka insegna che le cose del mondo condizionato sono tutte interamente vuote, nel senso che sono produzioni mentali. Ma questo senso mondano di vacuità deve essere complementato dall'insegnamento di una più elevata vacuità, che ci indirizzi verso la ineffabile Realtà Incondizionata. Tuttavia, qui siamo ancora di fronte al problema dell’incertezza interpretativa. Perché molti dei testi Madhyamaka sembrano implicare che la vacuità non sia una ineffabile Realtà Incondizionata, essa stessa esentata dalla regola generale che tutte le entità sono vuote di esistenza inerente. Piuttosto, la vacuità non è altro che la verità 'ultima’ del modo di essere delle entità - come realmente sono. È solamente la loro pura e semplice mancanza di esistenza inerente. ‘L’Inno all’Inconcepibile’ dice che “la verità ultima è l'insegnamento che gli oggetti sono senza un’esistenza inerente”. E nel ‘Settanta Stanze sulla Vacuità’ Nagarjuna dichiara che l'Assoluto non è nient'altro che l'insegnamento che le cose sono originate dipendentemente, poiché sono prive di esistenza inerente.

    Inoltre, la nota affermazione di Nagarjuna che “Non vi è differenza fra samsara e nirvana” può essere interpretata col significato che, proprio come le entità che costituiscono l'esistenza ciclica, anche il nirvana, come non-prodotta Realtà Incondizionata, è anch’esso ideazione, una creazione mentale. Quindi, lo stesso Candrakiirti afferma che il nirvana è una mera convenzione ed è privo dell'esistenza inerente. Ed in effetti non è una vera Realtà inerentemente Incondizionata. È pur vero che queste dichiarazioni potrebbero essere lette come un attacco al termine ‘nirvana’, inteso come se denotasse in modo ultimo che esso sia realmente una realtà ineffabile. Ma è anche possibile che Nagarjuna e Candrakiirti qui stiano negando la stessa realtà ineffabile e non solo la capacità del termine ‘nirvana’ di descriverla. In quest’ultimo caso, sembrerebbe che l'unico genuino nirvana che il Madhyamika può accettare sia lo stato psicologico di libertà dall’attaccamento, dalla bramosia e dalla sofferenza, che presumibilmente deriva dalla realizzazione che tutte le cose sono vuote. Come dichiara il ‘Sessanta Versi di Ragionamento’, “la totale conoscenza del samsara ‘è nirvana'.” In questo verso, Candrakiirti osserva che la totale conoscenza in questione, è che il samsara sorge senza un’esistenza inerente. Ed il Nirvana - lungi dall’essere un ontologico reame non-fabbricato e incondizionato - è semplicemente la comprensione profonda della natura meramente convenzionale di tutte le cose.



    http://www.centronirvana.it/articolidharma48.htm
     
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  10. francesco56_8
     
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    Cos'è la buddita?
    da:" il seme della speranza"

    http://crisgi.splinder.com/post/13506103





    leggerlo attentamente...
     
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  11. doroty2
     
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    ho molti amici buddisti e sono rimasta contenta quando il Papa ha avuto per loro parole moto belle.
     
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160 replies since 4/1/2008, 18:39   2740 views
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