Attacco al Cristianesimo

***

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. schmit
     
    .

    User deleted


    Bellissimo discorso di Barra, ascoltatelo:

    www.facebook.com/video/video.php?v=1458384309906
     
    .
  2. schmit
     
    .

    User deleted


    seconda parte:

    www.facebook.com/video/video.php?v=1458509673040
     
    .
  3. schmit
     
    .

    User deleted


    www.facebook.com/video/video.php?v=1458509673040
     
    .
  4. schmit
     
    .

    User deleted


    ecco la terza parte

    www.facebook.com/video/video.php?v=1459280612313
     
    .
  5. schmit
     
    .

    User deleted


    Attacco alla Fede

    Il dolore del Papa
    di Andrea Tornielli

    Roma Le persecuzioni contro la Chiesa «non costituiscono il pericolo più grave», perché il «danno maggiore» essa lo subisce «da ciò che inquina la fede» e la vita cristiana dei suoi membri. Benedetto XVI, rivestito dei paramenti rossi, presiede in San Pietro la messa per la festa dei santi Pietro e Paolo, patroni di Roma imponendo il pallio a 38 arcivescovi freschi di nomina, e nell’omelia ripete quanto aveva detto il mese scorso sull’aereo che lo stava conducendo in Portogallo. La Chiesa è sì sotto attacco, ma il pericolo maggiore, l’insidia più grave, non arriva dall’esterno, bensì dal suo interno.
    «In effetti - ha detto Papa Ratzinger - se pensiamo ai due millenni di storia della Chiesa, possiamo osservare che - come aveva preannunciato il Signore Gesù - non sono mai mancate per i cristiani le prove, che in alcuni periodi e luoghi hanno assunto il carattere di vere e proprie persecuzioni». Queste, però, «malgrado le sofferenze che provocano - ha aggiunto Benedetto XVI - non costituiscono il pericolo più grave per la Chiesa. Il danno maggiore, infatti, essa lo subisce da ciò che inquina la fede e la vita cristiana dei suoi membri e delle sue comunità, intaccando l’integrità del corpo mistico, indebolendo la sua capacità di profezia e di testimonianza, appannando la bellezza del suo volto».
    Il Papa ha quindi citato la seconda lettera di Paolo a Timoteo, che parla dei pericoli degli «ultimi tempi», identificandoli «con atteggiamenti negativi che appartengono al mondo e che possono contagiare la comunità cristiana: egoismo, vanità, orgoglio, attaccamento al denaro». Ma la conclusione è rassicurante, perché «gli uomini che operano il male non andranno molto lontano» e dunque c’è «una garanzia di libertà assicurata da Dio alla Chiesa, libertà sia dai lacci materiali che cercano di impedirne o coartarne la missione, sia dai mali spirituali e morali, che possono intaccarne l’autenticità e la credibilità».
    Benedetto XVI ha quindi sottolineato come proprio l’unità dei vescovi attorno al Papa sia garanzia di libertà per la Chiesa. Sul piano storico, l’unione con la Santa Sede «assicura alle Chiese particolari e alle conferenze episcopali la libertà rispetto a poteri locali, nazionali o sovranazionali, che possono in certi casi ostacolare la missione della Chiesa». Inoltre, e più in profondità, il servizio di Pietro «è garanzia di libertà nel senso della piena adesione alla verità, all’autentica tradizione, così che il popolo di Dio sia preservato da errori concernenti la fede e la morale». Questo, ha concluso il Papa, appare evidente «nel caso di Chiese segnate da persecuzioni, oppure sottoposte a ingerenze politiche o ad altre dure prove. Ma ciò non è meno rilevante nel caso di comunità che patiscono l’influenza di dottrine fuorvianti, o di tendenze ideologiche e pratiche contrarie al Vangelo». Tra gli arcivescovi che hanno ricevuto il pallio, la striscia di lana ornata da croci che indica lo stretto legame con la sede romana, c’era anche André-Mutien Leonard, il nuovo primate della Chiesa belga, sottoposta nei giorni scorsi alle perquisizioni della polizia. Quattro gli italiani: Gualtiero Bassetti (Perugia), Andrea Mazzocato (Udine), Antonio Lanfranchi (Modena) e Luigi Moretti (Salerno).
    Tra oggi e domani il Papa renderà note alcune importante nomine. Quella dell’arcivescovo Rino Fisichella, che diventerà presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, un dicastero creato ad hoc per rinvigorire la fede nei Paesi un tempo cristiani e oggi secolarizzati. Quindi sarà annunciato il nome del successore del cardinale Giovanni Battista Re alla guida della Congregazione dei vescovi: come anticipato dal Giornale due settimane fa l’importante incarico sarà assunto dal cardinale canadese Marc Ouellet . Mentre al posto del cardinale Walter Kasper quale «ministro» per i rapporti con le altre confessioni cristiane sarà chiamato a Roma il vescovo svizzero Kurt Koch.

    da Il Giornale
     
    .
  6. schmit
     
    .

    User deleted


    di Camillo Langone da"il Foglio"

    Mancuso chiede il suicidio alla Sposa di Cristo
    Chiesa prostrata dall’anarchia. Non basta a Mancuso (e a chi vuole distruggerla)
    "Albero che cade dàgli dàgli”, con questo detto popolare e insieme girardiano si può perfettamente circoscrivere l’attività di Vito Mancuso, tarlo della Chiesa cattolica. In un articolo apparso su Repubblica il noto filosofo animista chiede alla Sposa di Cristo di autodistruggersi e lo fa perché la vede debole e indifesa: fosse stata trionfante, avrebbe brigato per diventare cardinale e certo ci sarebbe riuscito, insinuante com’è. Stiamo vivendo un assalto al cristianesimo e sottolineo cristianesimo perché si attacca la Chiesa per negare Cristo, per liberarsi dei dieci comandamenti e pure dell’undicesimo (non c’è traccia di amore in un Mancuso che incoraggia le delazioni), per fare del Vangelo carta da cesso o da libero esame, la medesima cosa. La mia amica commercialista mi dice che i clienti disertano l’otto per mille, facciamoli morire di fame questi pedofili; i magistrati belgi profanano le cattedrali a colpi di martelli pneumatici; i tribunali americani vogliono portare il Papa alla sbarra. Che cosa sarà mai Mancuso di fronte a tutto ciò? Giusto la foglia intellettuale di fico degli ateisti che leggono Repubblica e che, immaginando la Chiesa come Umberto Eco e Dan Brown l’hanno immaginata per loro, fremono di sdegno quando leggono che Benedetto ha “pubblicamente umiliato il cardinale Schönborn” costringendolo “a una conciliazione forzata con il cardinal Sodano”.

    Pensate un po’ quale tremenda tortura medievale ha dovuto subire il cardinale in carriera: chiedere scusa a un collega ultraottantenne e pensionato sul quale aveva pubblicamente gettato fango per la gioia dei giornalisti. Al lettore di Mancuso piace ignorare l’anarchia che regna nella Chiesa: i preti si vestono come gli pare e quindi da pastori protestanti (clergyman o peggio), sindacalisti Cisl o animatori di villaggi vacanze a basso costo, impipandosene degli infiniti richiami alla dignità dell’abito ecclesiastico prima wojtyliani ora ratzingeriani; la comunione nella gran maggioranza dei casi continua a essere data alla maniera luterana, ostia in mano, anche qui a dispetto dell’esempio petrino; i seminaristi anziché sui Padri si formano su Erri De Luca (pagina 171 di “Vita da preti” di Carlo Melina, Vallecchi); i vescovi calpestano l’Ordinamento del Messale Romano commissionando nuove chiese senza inginocchiatoi, senza crocefissi e con tabernacoli disassati o peggio nascosti; i frati ad Assisi negano l’esistenza del peccato originale (“la sola parte della teologia cristiana che possa davvero essere provata”) protetti dal lassismo o dalla complicità dei superiori.

    Mancuso è rimasto sorpreso per la paterna correzione del Papa nei confronti di Schönborn, sono rimasto sorpreso anch’io, è proprio vero che la Chiesa è sorretta dallo Spirito Santo, altrimenti come potrebbe ottenere qualche minimo risultato un sant’uomo isolato in una curia di fatui, vanesi, ignoranti, rampichini, tifosi juventini, i soggetti meno mistici che si possano immaginare.
    All’inizio ho usato l’aggettivo “girardiano” perché Vito Mancuso è una voce della folla in preda a “crisi mimetica”, la gigantesca intuizione di René Girard per descrivere il delirio di imitazione e invidia che periodicamente imbestia i pagani e non soltanto loro se ben due dei dieci comandamenti mosaici sono impegnati a contenere il desiderio: Non desiderare la roba d’altri, non desiderarne la donna. La cosiddetta pedofilia è il pretesto sollevato da plebi dedite alla pedofobia (contraccezione, selezione genetica, aborto) per distruggere la Chiesa la cui bellezza è uno scandalo, la cui origine divina suscita brama di saccheggio e stupro.

    Le croci vengano abbattute, le campane tacciano, le cattedrali diventino musei e centri commerciali: qualcosa che dura da duemila anni risulta insopportabile a chi non riesce a camparne cento. La Chiesa è freno e quindi sembra ostacolo, opponendo la legge naturale alla tecnica cieca, incarnando il katechon (per dirla con san Paolo e Carl Schmitt) ovvero la diga che impedisce il dilagare dell’Apocalisse. Dice Emanuele Severino che “un tempo il precetto era: seguire la verità. Oggi non si crede più in essa, resta lo scontro fra le forze”. Quando Mancuso bombarda il magistero è per sostituirlo con la dittatura dei sondaggi, della finanza e dei laboratori scientifici. Quando parla utilizza il linguaggio del linciaggio, il lessico seriale della massa fanatizzata dai media, e non sa far altro che accusare e aizzare. Perché “Satana è l’altro nome della tendenza all’estremo”.


    Al telefono con la sede vescovile al centro delle polemiche
    “Schönborn non fu castigato, il Papa sulla pedofilia è ok”, dice Vienna
    Attacco a Ratzinger su Repubblica. Lo accusano di coprire la curia insabbiatrice umiliando l’arcivescovo austriaco che aveva attaccato il cardinal Sodano. Il manifesto del teologo contro la chiesa-istituzione: cosa ne pensano i fautori della “chiesa povera”
    Un editoriale di Repubblica, firmato dal teologo laico Vito Mancuso, sostiene che Schönborn è stato castigato da Ratzinger e pubblicamente umiliato. Di qui discende, nelle parole dell’autore, una prognosi infausta per la chiesa e una demolizione della sua identità istituzionale. Che ne pensa l’arcivescovo di Vienna? Il suo portavoce, Erich Leitenberger, ci ha detto: “Si è parlato molto dell’udienza concessa dal Papa lunedì a Schönborn alla quale in un secondo momento sono stati invitati anche Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, e Tarcisio Bertone, segretario di stato. Leggendo attentamente il comunicato della Santa Sede si capisce che ovviamente Schönborn non è stato invitato a ritrattare alcunché a riguardo dei tristi avvenimenti degli anni Novanta in Austria. E tutti sono profondamente riconoscenti per la chiarificazione data dal comunicato circa il vero significato della parola ‘chiacchiericcio’ usata da Sodano nell’indirizzo pasquale al Papa. Cosi una ‘nube del sospetto’ si è volatilizzata”.

    Nessuna umiliazione, dunque. “La parola chiave usata da Schönborn”, continua Leitenberger, “è una citazione dal Vangelo di Giovanni: ‘La verità vi renderà liberi’. Anche in questo l’arcivescovo di Vienna resta fedele all’insegnamento del suo grande precettore. Basti ricordare che la ‘Epistula de delictis gravioribus’ del maggio 2001, sottoscritta dall’allora cardinale Ratzinger, non aveva minimamente l’intenzione di insabbiare le inchieste sui casi di pedofilia. Al contrario si trattava di costringere i vescovi di tutto il mondo a non offuscare i casi di pedofilia semplicemente trasferendo i colpevoli da una parrocchia all’altra oppure da una parrocchia a un monastero femminile”. L’epistola papale è duramente contestata da Mancuso, che le attribuisce la prepotente imposizione del silenzio e del segreto pontificio sui casi di pedofilia alla chiesa universale.

    In effetti, per il teologo progressista (vedi sotto il suo pensiero e una nota biografica) la chiesa cattolica è un’enclave di preti pedofili, una struttura di potere che idolatra se stessa e che, dai tempi di Costantino, si regge imponendo l’obbedienza ai suoi adepti a discapito delle vittime del clero. Si salva solo il cardinale Christoph Schönborn. E’ la chiesa-istituzione guidata da Ratzinger che va fatta a pezzi perché, come ha scritto ieri Mancuso, porta il popolo di Dio “in questo abisso”. E i teologi o pastori della chiesa povera e de-istituzionalizzata cosa pensano? Il vescovo emerito di Foggia si chiama Giuseppe Casale. E’ uno dei critici più puntigliosi delle scelte papali dei decenni trascorsi. Recentemente ha pubblicato un libro contro la chiesa come istituzione: “Per riformare la Chiesa. Per una stagione conciliare”. Casale dissente dalle tesi di Mancuso. Dice: “Mancuso scrive cose distanti dalla dottrina della chiesa cattolica. Si inoltra su sentieri troppo inesplorati. In particolare dico che l’articolo pubblicato ieri su Republica è affrettato, severo e poco oggettivo. L’attacco al Papa non ha senso”.

    Il cattolico progressista Aldo Maria Valli su Mancuso resta cauto: “E’ un amico” dice. “Il suo merito è quello di saper tirare fuori argomenti che restano sottocoperta. Mancuso chiede una chiesa più libera, non succube dell’obbedienza all’autorità a tutti i costi. Le sue richieste sono condivisibili ma credo che certi obiettivi vadano perseguiti in altro modo. Il suo attacco è fuori luogo nei modi. Il Papa, tra l’altro, sta facendo più di chiunque altro contro la pedofilia”. La chiesa progressista vuole l’abbattimento dell’istituzione, della struttura che governa la chiesa? “Non credo. Ratzinger una volta parlò di ‘ablatio’. La chiesa deve operare una ‘ablatio’, un’eliminazione di ciò che è inautentico. Non si tratta di abbattere la struttura”.

    Alberto Melloni di Mancuso fa proprio “il richiamo alla messa in campo di una nuova modalità d’esercizio del potere nella chiesa”. Dice: “Si chiama collegialità e ne ho scritto e parlato un’infinità di volte. Il Papa richiama sempre alla necessità della riforma della fede. Una riforma spirituale della quale è maestro. Ciò che manca è la riforma del governo, l’altra metà della medaglia. Tra l’altro i problemi di governo sono sotto gli occhi di tutti: prima si è lasciato il decano del collegio cardinalizio alla berlina dei media per 32 giorni. Poi si è costretto il cardinale più esemplare che il collegio cardinalizio ha, Schönborn, al disonore di un pubblico richiamo. Nelle chiese tedesche e austriache il richiamo a Schönborn potrebbe essere letto in modo dirompente: Roma punisce le persone sbagliate”. Per Mancuso questa chiesa va abbattuta: è la fine della chiesa gerarchica. “E’ il tempo del confronto, anzitutto” dice ancora Mancuso. “Il ‘caso Schönborn’ è importante perché dice che è necessario che vi sia in questa chiesa più confronto. Quale chiesa verrà fuori da questo confronto? Difficile rispondere. Parliamone e vediamo”.

    Gianfranco Brunelli è notista politico della rivista Il Regno legata ai dehoniani, la congregazione fondata da padre Léon Dehon (1843-1925) che propose un rinnovamento sociale ispirato alla “Rerum novarum” con l’armamentario tipico della polemica anticapitalistica. Brunelli non fa proprie le critiche di Mancuso ma dice: “Il Papa non vuole una chiesa degli insabbiamenti. La sua linea è che ci deve essere più sensibilità e attenzione al problema. Se le vittime diventano la chiave di comprensione del fenomeno otteniamo più rispetto per tutti. Se l’istituzione ecclesiastica pensa se stessa come ‘sola istituzione’ e non anche come ‘popolo di Dio’ finisce per trovarsi come ‘istituzione sola’”.

    Leggi l'articolo di Vito Mancuso

    © - FOGLIO QUOTIDIANO
    di Paolo Rodari


    30 giugno 2010

    L'articolo apparso ieri su Repubblica
    Così Mancuso attacca il Papa che difende Sodano
    Riportiamo l'articolo di Vito Mancuso apparso ieri sulla prima pagina di Repubblica dal titolo "Preti pedofili, perché il Papa difende Sodano?".

    Ieri il papa ha sottolineato che il pericolo più grande per la Chiesa viene dal fronte interno: “Il danno maggiore lo subisce da ciò che inquina la fede e la vita cristiana dei suoi membri e delle sue comunità”. Ma allora perché, due giorni fa, ha pubblicamente umiliato il cardinale Christoph Schönborn, finora il più coraggioso degli uomini di Chiesa nel lottare contro il terribile inquinamento interno che è la pedofilia del clero?

    Io quasi non volevo crederci, non poteva essere vero che Benedetto XVI, dopo aver più volte affermato di voler fare tutto il possibile per stabilire la verità e perseguire la giustizia nello scandalo pedofilia, avesse costretto l’arcivescovo di Vienna a una specie di Canossa vaticana.

    Eppure era vero. Benedetto XVI aveva costretto il presule, nonché stimato teologo di orientamento conservatore a lui molto vicino, a una conciliazione forzata con il cardinal Sodano. La logica del potere romano è la forza che ancora domina la Chiesa cattolica.

    Quello che però a mente fredda colpisce di più è il disinteresse mostrato dal papa per il merito delle accuse mosse pubblicamente da Schönborn il 28 aprile scorso contro il cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato sotto Giovanni Paolo II, accusandolo di aver insabbiato il caso Groer.

    Hans Hermann Groer (1919-2003), monaco benedettino, arcivescovo di Vienna e cardinale, fu costretto a dimettersi nel 1995 per aver molestato un seminarista minorenne (in seguito a suo carico emersero molti altri casi).

    Immediato successore di Groer nella diocesi di Vienna, Schönborn quando accusava Sodano parlava di cose che conosce molto bene. Ma diceva la verità oppure mentiva? È vero o non è vero che Sodano da Roma ostacolò le indagini di Vienna? Il papa semplicemente non se ne è curato, non è entrato nel merito, alla verità ha preferito la forma ricordando che solo a lui è concesso accusare un cardinale. Così il comunicato ufficiale: “Nella Chiesa, quando si tratta di accuse contro un cardinale, la competenza spetta unicamente al papa”.

    Ma se è così, allora il papa è tenuto ad andare fino in fondo verificando se le accuse di Schönborn a Sodano sono fondate o sono solo calunnie. Lo farà? Non lo farà, per il motivo che dirò alla fine di questo articolo.

    Nella predica a conclusione dell’Anno sacerdotale a piazza San Pietro l’11 giugno Benedetto XVI aveva detto di “voler fare tutto il possibile affinché un tale abuso non possa succedere mai più”. Alla luce del trattamento riservato a Schönborn queste parole appaiono molto sfuocate, mera retorica di stato. Di che cosa stiamo parlando, infatti? Stiamo parlando (occorre ricordarlo sempre!) di migliaia e migliaia di giovani vittime.

    Oltre all’Austria scandali sono emersi ovunque. Negli Stati Uniti finora sono stati pagati indennizzi per 1.269 miliardi di dollari, con il conseguente fallimento di non poche diocesi.

    In Irlanda nel 2009 sono usciti documenti come il Rapporto Murphy e il Rapporto Ryan, quest’ultimo sugli abusi del clero dagli anni ’30 agli anni ’70 (notare: anni ’30, altro che responsabilità della rivoluzione sessuale del postconcilio come scrive Benedetto XVI nella “Lettera ai cattolici irlandesi”): il risultato è che la Chiesa irlandese deve versare 2.100 milioni di euro di risarcimenti.

    Poi c’è la Germania del papa: abbazia benedettina di Ettal in Alta Baviera, coro di Ratisbona, dimissioni di mons. Mixa vescovo di Augusta per molestie sessuali su minori, collegio Canisius dei gesuiti a Berlino…

    C’è il Belgio con le dimissioni del vescovo di Bruges per i medesimi tristi motivi e le perquisizioni delle tombe nella cattedrale di Malines con le conseguenti deplorazioni pontificie.

    Ci sono Polonia, Svizzera, Olanda, Danimarca, Norvegia, Inghilterra, Australia…

    Don Ferdinando Di Noto, il prete da anni in prima linea contro la pedofilia, simbolo della rettitudine della gran parte dei preti, dichiarava il 18 febbraio scorso che in Italia i casi accertati sarebbero un’ottantina. Da allora, vista la frequenza delle notizie sui giornali, temo che la cifra sia aumentata non poco.

    Di fronte a questi dati due cose sono sicure. Primo: se non fosse stato per la forza dei giornali e delle tv tutto sarebbe rimasto sconosciuto e insabbiato; se la Chiesa riuscirà un giorno a fare pulizia al proprio interno lo dovrà alla forza delle scomode verità fatte emergere dalla libera informazione.

    Secondo: fino a poco tempo fa la linea tenuta dal cardinal Sodano sul caso Groer era la prassi abituale, come appare anche dalla Epistula de delictis gravioribus inviata il 18 maggio 2001 dall’allora cardinal Ratzinger ai vescovi di tutto il mondo che imponeva il secretum Pontificium per tutte le gravi trasgressioni del clero (notare: il caso Groer risale a sei anni prima!). È proprio questa la peculiarità dello scandalo, non tanto la pedofilia di preti e vescovi, quanto l’insabbiamento da parte delle gerarchie, il fatto incredibile che i vertici ecclesiastici sapevano di questi crimini e, per non indebolire il potere politico della Chiesa, tacevano e insabbiavano.

    Per anni e anni. Per interi decenni è stata preferita l’onorabilità della struttura politica della Chiesa rispetto alla giustizia verso le vittime, e quindi verso Dio. Le dichiarazioni del cardinal Sodano che riduceva a “chiacchiericcio” le accuse erano esattamente in linea con questa politica dell’insabbiare, e l’umiliazione inferta dal papa al cardinale Schönborn per averlo criticato è una conferma che questa politica non è terminata. La subdola peculiarità di questo scandalo mondiale è purtroppo ancora in vita.

    Salvare la Chiesa prima di tutto. Prima dei bambini e della loro vita psichica e affettiva. Prima dei genitori e del loro inestirpabile dolore. Prima del senso di giustizia di tutta una società. Prima della giustizia di cui rendere conto davanti a Dio. Prima di tutto, la Chiesa e la sua immagine, e il conseguente potere che ne deriva.

    Per questo l’ordine era (anzi è, perché altrimenti non si sarebbe salvata l’onorabilità del potente cardinal Sodano) coprire, insabbiare, dissimulare, mentire, negare, comprare. Tra l’ottantina di cardinali della Chiesa solo uno aveva avuto il coraggio e l’onestà di puntare il dito contro il vertice della nomenclatura. Il papa l’ha messo a tacere, l’ha fatto rientrare tra le fila, imponendogli una bella dichiarazione di facciata.

    Ma com’è possibile che nella Chiesa tanti crimini siano stati occultati e che all’interesse delle vittime sia stato preferito quello dei loro aguzzini? La risposta a mio avviso consiste nella teologia elaborata lungo i secoli che ha condotto a una vera e propria idolatria della struttura politica della Chiesa, a una sorta di sequestro dell’intelligenza da parte della struttura per affermare se stessa sopra ogni cosa, il cui inizio si può emblematicamente collocare, come già intuito da Dante, nella stesura del falso documento conosciuto come “Donazione di Costantino” da parte della cancelleria papale (documento svelato come falso da Lorenzo Valla nel 1440).

    Questa teologia ecclesiastica ha condotto a fare dell’obbedienza alla Chiesa gerarchica il segno distintivo dell’essere cattolico: il cattolico è anzitutto colui che obbedisce al papa e ai vescovi. Se non obbedisci, non sei cattolico. Dante non lo sarebbe più, neppure san Paolo, che ebbe l’ardire di opporsi pubblicamente a Pietro, non potrebbe far parte di questa Chiesa cattolica. Al termine degli Esercizi spirituali così Ignazio di Loyola illustrava il rapporto con la verità che deve avere il cattolico: “Quello che io vedo bianco, lo credo nero se lo stabilisce la Chiesa gerarchica”.

    Da tempo immemorabile la bilancia è il simbolo della giustizia. Su un piatto della bilancia ci sono le vite di migliaia di bambini, ragazzi e giovani irrimediabilmente deturpate da uomini di Chiesa. Sull’altro, che cosa mette la Chiesa? Oggi è costretta a mettere i nomi dei colpevoli, e tantissimi soldi. Ma si ferma qui, e non basta. Essa infatti deve aggiungere se stessa, la struttura di potere che l’ha fatta precipitare in questo abisso. Solo a questa condizione i due piatti possono tornare in equilibrio e generare la vera giustizia, quella che Gesù diceva di cercare sopra ogni altra cosa.

    © - FOGLIO QUOTIDIANO
    di Vito Mancuso

    ********************************************************************************************


    da wikipedia

    chi è Vito Mancuso

    Dopo il liceo classico statale a Desio (Milano), ha iniziato lo studio della teologia nel Seminario arcivescovile di Milano (sede di Saronno per il biennio filosofico e sede di Venegono Inferiore per il triennio teologico). Al termine del quinquennio è stato ordinato sacerdote dal cardinale Carlo Maria Martini nel Duomo di Milano, il 7 giugno 1986, all’età di 23 anni. A distanza di un anno, ha chiesto di essere dispensato dalla vita sacerdotale e di dedicarsi solo allo studio della teologia.

    Dietro indicazione del cardinal Martini ha vissuto due anni a Napoli presso il teologo Bruno Forte (attuale arcivescovo di Chieti-Vasto e Presidente della Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede della Cei), conseguendo in quella città il secondo grado accademico. Ha quindi iniziato a lavorare in editoria (Edizioni Piemme, Mondadori, Edizioni San Paolo, ancora Mondadori) proseguendo nel frattempo lo studio della teologia per il terzo e conclusivo grado accademico, il Dottorato, conseguito nel 1996 con il punteggio di 90/90 summa cum laude, discutendo una tesi dal titolo La salvezza della storia. La filosofia di Hegel come teologia, primo relatore Piero Coda (attuale Presidente dell’Associazione Teologica Italiana), difesa il 29 febbraio 1996, e pubblicata nell’aprile dello stesso anno col titolo Hegel teologo e l’imperdonabile assenza del Principe di questo mondo.

    Ricevuta la dispensa papale, si è sposato nella parrocchia milanese di Santa Maria del Suffragio con Jadranka Korlat, ingegnere civile. Dal matrimonio sono nati Stefano, nel 1995, e Caterina, nel 1999.
     
    .
  7. schmit
     
    .

    User deleted


    Il mio parere:

    Considerare la Chiesa come sola struttura eclesiastica è sbagliato ed è sbagliatissimo affidare ai mass - media la risoluzione del problema e peggio ancora la diffusione.
    La Chiesa è formata in maggioranza da uomini e donne semplici, che hanno imparato a conoscere Gesu',Dio fatto Uomo a sua Immagine e Somiglianza e che si sforzano a seguire la Via insegnataci da Cristo e che noi conosciamo dai diretti testimoni gli apostoli attraverso i Vangeli.La Sua Vita di trentatre' anni passata sulla terra, conclusasi con il Suo sacrificio per riscattare gli uomini dal peccato e assicurare loro la vita eterna, vicino a Dio nella gioia e nell'Amore.Sia ben chiaro, questa gioia e Amore comincia gia' su questa terra se stiamo vicini a Dio e la forza per seguire questa Via che, come ci ha detto Cristo, non è facile ma impervia, e' l'Amore verso Dio e l'aiuto Dello Spirito Santo che ci fortifica lo Spirito e lo fortifica per il cammino interiore.
    L'attacco del Maligno è chiaro che attacca gli uomini della gerarchia eclesiastica, perche' il disegno del Maligno o Demonio,, come vogliamo chiamarlo ribellandosi a Dio vuole la distruzione di tutto cio' che è di Dio nella lotta che dura da millenni, cioe' da quando lucifero che era un angelo si ribello' a Dio volendo mettersi al Suo posto. Il demonio si serve soprattutto di chi ama Dio.
    Sono stati tentati santi, compreso Gesu' Cristo...figuriamoci noi poveri peccatori. Tutti lo siamo e gli uomini della gerarchia della Chiesa non ne sono immuni, anzi, proprio loro sono l'obiettivo maggiore di Satana.
    Perche' i giornali si occupano dei soli peccati e non delle centinaia migliaia di fedeli che vivono nell'insegnamento di Cristo?
    Questa è la Chiesa, ma la stessa ha bisogno della conoscenza e i preposti a diffondere la parola di Gesu' sono i testamentari della Sua vita e quindi in primo luogo i sacerdoti, poi lo diventano anche gli appartenenti al Corpo-Chiesa di Dio,quindi noi fedeli, ma pensare che ne siano degni solo coloro che non peccano, è una utopia, perche' se non fossimo coscienti della nostra debolezza e che il peccato ci è sempre alle calcagna, significherebbe non aprire gli occhi sulla realta' delle cose, ma Gesu' con il suo sacrificio ci ha assicurato la vita eterna e conoscendo la debolezza dell'uomo ha istituito prima di morire l'Eucarestia:"chi mangera' del mio corpo e berra' del mio sangue avra' assicurata la vita eterna"
    Certo, bisogna pentirci dei peccati commessi con l'intenzione di non peccare piu', ma questo non vuol dire che il Demonio non tornera' a tentare l'uomo.
    E' l'intenzione concreta e sincera del pentimento quello che "ci rimette dei nostri peccati come noi li rimettiamo ai nostri debitori" recita una bellissima preghiera che ci ha insegnato Gesu':"Padre Nostro che sei nei cieli"
    "rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori"
    Questo ha, soprattutto chiaro, il Cristiano.

    letizia schmit
     
    .
  8. schmit
     
    .

    User deleted


    Spesso si sente definire i Cristiani :"integralisti", allora vediamo la definizione di integralisti
    da Wikipedia:
    "L'integralismo religioso (o integrismo religioso[1]) è un tipo di integralismo che, facendo riferimento a una religione e in particolare ai suoi testi sacri e dogmi, mira ad applicarne «compiutamente i principî [...] nella vita politica, economica e sociale»[2] della collettività. A questo scopo si tende a eliminare il pluralismo filosofico, ideologico e d'azione, rigettando le idee differenti.[3] Per raggiungere tale obiettivo, gli integralisti sottomettono la politica e le leggi dello stato ai precetti della religione, operazione che portata alle sue estreme conseguenze si traduce nell'instaurazione di una teocrazia."

    analizziamo:
    come possono i Cristiani essere integralisti se Gesu' è venuto al mondo per insegnarci la Via della liberta' interiore.
    Egli ha rivoluzionato il mondo con la sua parola.
    Non ci saranno piu' ne' padroni ne' schiavi. Le donne e gli uomini avranno gli stessi doveri e gli stessi diritti.
    Dai a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio.
    Ama il prossimo tuo come te stesso.
    Ama il tuo nemico
    Beati gli umili perche' di loro sara' il regno dei cieli
    beati i puri di spirito
    beati i mansueti
    beati i portatori di pace

    Fare riferimento al credo di Gesu' significa essere liberi dai condizionamenti umani...un Cristiano adegua se' stesso alla legge di Dio e al Suo AMORE e come Dio ci ha lasciato liberi di sceglierLo cosi' egli fa con il suo prossimo.
    Certo,non puo' essere che contrario a leggi umane che non si confanno alle leggi divine.
    Quindi saranno contro il Divorzio, contro l'aborto, contro l'eutanasia, contro tutto cio' che è morte e non vita.
    Ma "dai a Cesare quel che è di Cesare a a Dio quel che è di Dio", vuol dire che per le leggi umane Ella, la Chiesa non mettera' becco, se non ricordando ai suoi fedeli e quindi i Cristiani quali sono le leggi morali di Dio. Liberi ognuno di sceglierle." Non si puo' servire Dio e mammona"
    Quindi nessun integralismo se questo significa:""L'integralismo religioso (o integrismo religioso[1]) è un tipo di integralismo che, facendo riferimento a una religione e in particolare ai suoi testi sacri e dogmi, mira ad applicarne «compiutamente i principî [...] nella vita politica, economica e sociale»[2] della collettività."
    poi teniamo presente una cosa, spesso si sente parlare di dogmi, il Cristiano riconosce un solo dogma:"la verginita' della Madonna" Quali altri dogmi ci sono?
    La Trinita' non è un dogma, la Trinita' è la base della Verita' Cristiana e ci è stata insegnata da Gesu'.
    Gesu' parla di Padre che è nei cieli riferendosi a Dio.Lui, Suo Figlio, mandato in terra per liberare gli uomini dal peccato.
    Spirito Santo, Colui che scendera' su di noi dopo la sua morte, il Consolatore, Colui che ci aiutera' a proseguire la VIA indicataci da Cristo.Tutte e Tre queste Persone della stessa sostanza del Padre:uguali e distinte.

    Mi dite dove vedete integralismo in tutto cio'?
     
    .
  9. schmit
     
    .

    User deleted


     
    .
  10. Spica
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (schmit @ 11/7/2010, 10:50)
    [..]
    poi teniamo presente una cosa, spesso si sente parlare di dogmi, il Cristiano riconosce un solo dogma:"la verginita' della Madonna" Quali altri dogmi ci sono?
    La Trinita' non è un dogma, la Trinita' è la base della Verita' Cristiana e ci è stata insegnata da Gesu'.
    Gesu' parla di Padre che è nei cieli riferendosi a Dio.Lui, Suo Figlio, mandato in terra per liberare gli uomini dal peccato.
    Spirito Santo, Colui che scendera' su di noi dopo la sua morte, il Consolatore, Colui che ci aiutera' a proseguire la VIA indicataci da Cristo.Tutte e Tre queste Persone della stessa sostanza del Padre:uguali e distinte.

    Mi dite dove vedete integralismo in tutto cio'?

    :firufiru: ehm..

    .- "Dio è uno e trino" (distinzione che non divide l’unità divina) - concilio di Costantinopoli, III o IV secolo (non mi ricordo)
    .- Gesù figlio di Dio - concilio di Nicea, stessa epoca
    .- Maria è madre di Dio - V secolo?
    .- Gesù è Dio e uomo - più o meno nella stessa epoca
    .- Maria era vergine ed è rimasta vergine - Costantinopoli (VI secolo?)

    i successivi credo siano del secondo millennio, dal Purgatorio (concilio di Trento) alla transustanziazione, all'infallibilità papale e così via.


    l'integralismo non sta tanto nei concetti iniziali del Cristianesimo quanto in quel che ne han fatto gli uomini.
     
    .
  11. schmit
     
    .

    User deleted


    Gli assiomi della fede
    La maggior parte dei dogmi furono definiti nei primi secoli del cristianesimo, quando si rese necessario distinguere le verità di fede dalle eresie.
    :
    I dogmi sono verità contenute nella rilevazione divina e manifestate nelle Sacre Scritture o nella tradizione della Chiesa. Il dogma viene proclamato da un concilio o dal papa in prima persona, e impegna tutti i cristiani a credervi per fede. Può in seguito essere chiarito ed elaborato, ma mai negato. Il termine ha acquisito questo significato solo in epoca moderna (dal XVII secolo), anche se già nella Chiesa antica e nel Medioevo si parlava di “formulazioni dogmatiche”, nelle quali si proclamavano le verità più importanti della fede. Difesa dalle eresie. Fin dalle sue origini, quindi, la Chiesa ha fissato dei “dogmi”, soprattutto in particolari momenti storici, spesso per opporsi a eresie. La maggior parte di essi si trova nei testi dei primi sette concili ecumenici, tutti del primo millennio, quando si stabilirono le verità centrali della fede e si fissò il “Credo”, usato ancora oggi nella liturgia. Un elenco preciso dei dogmi non esiste. Ecco comunque quelli ritenuti più importanti dalla Chiesa cattolica. Stefania Saracino
    :
    DOGMA: Dio è uno e trino
    Ha assunto la forma di dogma durante il concilio di Costantinopoli del 381. Dio è uno solo in tre persone: Dio-Padre, Dio-Figlio e Dio-Spirito Santo. Le persone divine sono distinte tra loro, ma la loro distinzione non divide l’Unità divina.
    :
    DOGMA: Gesù Cristo è il Figlio unigenito di Dio, generato ma non creato consustanziale al Padre, eterno e immutabile
    Fu proclamato nel primo concilio di Nicea (325): Gesù Cristo è il Figlio di Dio, è stato generato prima dei secoli, ma non è una creatura di Dio, ed è della stessa sostanza del Padre.
    :
    DOGMA: Maria è Madre di Dio
    Dogma proclamato dal concilio di Efeso (431). Maria è Madre di Dio perché è madre di Gesù. Infatti, colui che è stato concepito per opera dello Spirito Santo e che è diventato veramente suo figlio, è il Figlio eterno di Dio Padre. E’ Dio egli stesso.
    :
    DOGMA: Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo
    Gesù Cristo, nell’unità della sua persona divina, ha due nature inscindibili, quella umana e quella divina, ed è perfetto quanto alla divinità e perfetto quanto alla umanità (concili di Efeso, 431, e di Calcedonia, 451).
    :
    DOGMA: Maria è sempre vergine
    Il II concilio di Costantinopoli, nel 553, sancì la perpetua verginità di Maria: prima, durante e dopo il parto di Gesù Cristo. Quando i Vangeli parlano di “fratelli e sorelle di Gesù”, si tratta di parenti prossimi.
    :
    DOGMA: Il purgatorio esiste
    E’ lo stato di quanti muoiono nella grazia di Dio, ma, anche se sono sicuri della loro salvezza eterna, hanno ancora bisogno di purificazione. La dottrina del Purgatorio fu sancita come dogma nei concili di Firenze (1439) e di Trento (1545-1563).
    :
    DOGMA: Transustanziazione
    E’ la conversione del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Cristo, al momento della consacrazione. La transustanziazione divenne dogma nel 1215, nel IV concilio Laterano, e fu confermata dal concilio di Trento, quando la Chiesa cattolica, in seguito alla riforma protestante, stabilì i confini dell’ortodossia.
    :
    DOGMA: Immacolata concezione
    Proclamata da papa Pio IX l’8 dicembre 1854, satbilisce che la Vergine Maria è stata concepita pura, senza peccato originale. E’ cioè stata preservata dalla condanna universale del peccato fin dal concepimento.
    :
    DOGMA: Infallibilità papale
    Il dogma è contenuto nella costituzione Pastor aeternus approvata dal Concilio Vaticano I il 18 luglio 1870. Afferma che il papa deve essere considerato infallibile quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il suo “supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani” e “definisce una dottrina circa la fede e i costumi”. Pertanto quanto da lui stabilito vincola tutta la Chiesa per sempre.
    :
    DOGMA: Assunzione di Maria
    E’ l’ultimo dogma, proclamato da papa Pio XII il 1° novembre 1950. Indica che la Madonna, finito il corso della sua vita terrena, fu “assunta” (cioè accolta) in Paradiso con l’anima e con il corpo, accanto al Figlio e a Dio Padre.

    Fonte:

    Axteismo, No alla chiesa, no alle religioni

    Movimento Internazionale di Libero Pensiero

    http://nochiesa.blogspot.com

    commento:
    guarda la fonte...non ti dice nulla?
    La Verita' dei Vangeli e della Bibbia non sono dogmi ma verita' rivelate.
    Per i concili dei papa considerati infallibili se parlano Ex Cattedra e non sempre...un dono di Dio chiamandoli a svolgere il loro ministero che fu di Pietro.
    Tutto questo poco ha a che fare con l'essenza del Cristianesimo.L'ho spiegato altre volte e non mi ripetero'.
    L'unico dogma riguarda la Madonna,la sua verginita' e l'assunzione in cielo con il corpo.
    Ma se guardiamo nella Bibbia(nuovo testamento) la salvivicazione del mondo da parte di Maria madre di Dio,(la nuava Eva) c'è tutta.
    Maria dal serpente sara' attaccata al calcagno e Lei gli schiaccera' la testa liberando gli uomini dalle tentazioni del diavolo(Apocalisse) anche questa si trova in Apocalisse pure come verita' rivelata.
    La cosa piu' importante di un Cristiano e':" l'Eucarestia" istituita da Gesu' nell'ultima cena.
    "Egli prese il pane, lo spezzo', lo diede ai suoi discepoli e disse:"prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi e per la nuova ed eterna alleanza" poi finita la cena prese il calice e disse:"Questo è il mio sangue offerto per voi e per tutti in remissione dei peccati,fate questo in memoria di me"
    I cristiani sanno che nel momento della consacrazione Gesu' è li' fra noi in corpo e sangue.

    Ripeto non dogma ma verita' rivelata!
     
    .
  12. Spica
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (schmit @ 12/7/2010, 17:37)
    [..]
    Ripeto non dogma ma verita' rivelata!

    ma la parola "dogma" non significa appunto che viene attestata la "verità rivelata"?
    ovvero, che la "rivelazione" viene interpretata e definita come tale?
     
    .
  13. schmit
     
    .

    User deleted


    Malgrado le apparenti similitudini con quelli religiosi, i dogmi usati dalla matematica e dalle scienze che si appoggiano ad essa (come la fisica) sono concettualmente molto diversi. Mentre i primi sono verità assolute da accettare per fede, i secondi hanno solo lo scopo di porre le basi per una teoria. Gli assiomi, postulati o dogmi della scienza sono, per definizione, enunciati di cui si ipotizza la verità; sono un punto di partenza per creare una teoria scientifica utile (con possibili applicazioni pratiche) e coerente (priva di contraddizioni). Non sono veri in senso assoluto, se per vero intendiamo qualcosa di corrispondente alla realtà; non sono nemmeno immutabili come quelli religiosi, anzi, si possono costruire nuove teorie aggiungendo, togliendo o modificando assiomi dallo schema di partenza. Non c'è alcun problema a cambiare anche gli assiomi apparentemente più 'ovvi' (secondo il senso comune), purché il sistema assiomatico che ne deriva non diventi contraddittorio. Un classico esempio di modifica è quello dato dalla definizione delle geometrie non euclidee, che nascono modificando il quinto postulato di Euclide e generano, quindi, nuove teorie differenti da quella originaria, ma tutte ugualmente valide.
    da Wikipedia

    Ecco perche' ho detto:sono verita' rivelate in quanto sono scritte nei vangeli e chi ha fede e crede non puo' metterle in dubbio. Ma i dogmi scentifici sono altra cosa
     
    .
  14. Spica
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (schmit @ 12/7/2010, 22:48)
    [..]
    da Wikipedia

    Ecco perche' ho detto:sono verita' rivelate in quanto sono scritte nei vangeli e chi ha fede e crede non puo' metterle in dubbio. Ma i dogmi scentifici sono altra cosa

    a parte che wiki non è il dogma di ogni sapere ma più spesso una personale interpretazione (per quanto condivisa a maggioranza), che 3 + 2 abbia il risultato di 5 penso sia ormai un dogma scientifico incontestabile.
    (peraltro anche verificabile nelle dita di una mano)

    ora, so che ti sembrerà blasfemo paragonare i vangeli a wiki.. ma, per entrambi, infine è questione di fede.
    e per entrambi, più che in Dio, negli uomini che han scritto gli uni o che ora scrivono l'altra.


     
    .
  15. schmit
     
    .

    User deleted


    potresti aver ragione tu, ma i fatti ti sono contro...nessuna fede sarebbe durata millenni...e nessuna "altra "fede nella pratica è vincente da secoli su secoli...e una parte della gerarchia eclesiale in alcuni periodi ce l'ha messa tutta per far si' che crollasse...

    Edited by schmit - 12/2/2011, 22:52
     
    .
20 replies since 28/6/2010, 21:57   223 views
  Share  
.