Oggi vi parlo di Ignazio Apolloni

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  1. schmit
     
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    Ci conoscemmo negli anni della contestazione,in quel periodo Palermo brulicava di voglia creativa.L'Attivita' politica di Ignazio era nell'area Socialista. Anche Ignazio ricorda volentieri la sua attività politica come militante del Socialismo, gli incontri con Nino Buttitta, Giacinto Lentini e, dopo il ’68 francese, l’arrivo a Palermo del presidente dell’ARCI dell’Emilia, che lo invita ad aprire una sezione a Palermo, che in effetti trova la sua sede in via Mariano Stabile. Qui verranno a trovarlo Nat Scammacca, Crescenzio Cane e Pietro Terminelli che vogliono alzare la loro voce di protesta contro i gruppi intellettuali dominanti a favore di una letteratura comprensibile alla classe proletaria. Fra noi inizialmente non correva buon sangue...mi ritenevano troppo borghese per i loro gusti...
    Saranno organizzati da lui molti recital di poesie, distribuiti ciclostilati, promosse manifestazioni di piazza e la poesia murale; ad Ustica per cominciare e, successivamente, nelle Camere del Lavoro di vari paesi e città siciliane. Il modello è il poeta russo Majakovskij. È nato così l’Antigruppo a cui molti si interesseranno: Melo Freni, Sciascia, Danilo Dolci, Roversi, Mariella Bettarini, Zagarrio,il regista Zavattini; e, ancora, Rolando Certa, Santo Calì, Gianni Decidue, Ignazio Navarra, Carmelo Pirrera e tanti altri. Nell’anno 1973 l’Antigruppo presenta, in occasione del Convegno Nazionale degli Scrittori a Bologna una ponderosa Antologia in due volumi che racconta la storia dell’Antigruppo e pubblica testi in linea con il movimento.
    Ma l’Antigruppo ha molte anime, tenute insieme spesso soltanto in nome di una teorizzata tolleranza: sicché dopo gli anni ‘70 la sua carica rivoluzionaria può dirsi terminata, pur continuando ciascuno dei suoi componenti un suo percorso.Li ho avuti tutti ospiti nei miei programmi Rai.Di molti ho frequentato la loro casa:Nat Scammacca che abitava a Trapani,Ignazio Apolloni a Palermo e tanti altri che adesso mi sfuggono. I recital d poesie si moltiplicavano in tutta la Sicilia...il recital di Marausa, nel 1989, A me comunque servì per stringere una bella e feconda amicizia con Nat Scammacca e Pietro Terminelli.
    La Casa di Ignazio Apolloni... la sua casa; quella casa tante volte descrittami da altri. Cos’ha di speciale? Niente, se però sovviene che è la casa di Ignazio Apolloni; nel senso che ne rispecchia la vitalità, la fantasia, l’amore per la vita ( “Io non ho mai scritto la parola morte”, è una delle sue affermazioni più curiose), la naturale disposizione alla singolarità: alcune pareti sono affrescate da Salamone(anch'egli conosciuto da studente univetrsitario e da Zito); i collages, i disegni sono per lo più di Zito, le porte, le sculture in legno + chiodi ed altri insoliti materiali sono di Sucato: una testimonianza dunque della sua capacità di sentire ed operare in perfetta sintonia con gli altri, della sua inclinazione a valorizzarli, ad aprire loro i suoi spazi privati.
    Ignazio,il suo ultimo libro; L’amour ne passe pas; le nostre chiacchierate insieme alla moglie Vita,vorrei raccontarvi dell'uomo e dello scrittore potrei dirvi tante cose ma per descrivere Ignazio ci vorrebbe una enciclopedia...
    E tuttavia voglio dire qualcosa di questa ultima opera di Apolloni, proprio perché essa ha attinenza con quanto è stato detto fino adesso come scrittore. Per esempio la scelta delle destinatarie: non solo italiane, ma francesi, americane, inglesi, spagnole nel segno di una cultura internazionale; non solo donne storicamente vere, ma anche eroine mitologiche o dei fumetti o della letteratura, nel segno dell’amore per la fantasia, l’immaginazione e la favola; e non solo donne per una sorta di galanteria maschile che rende omaggio alla femminilità e alla bellezza, ma soprattutto per desiderio di liberarle da ogni pregiudizio etico e sociale, nel nome di un impegno per una società migliore senza barriere di alcun tipo. E per finire. In questa, come nelle sue opere precedenti, c’è un’ironia frizzante, un esercizio della lingua come ludus e come inventio, un’attenzione all’ascolto dell’intima essenza di ogni personaggio, un tono che giocosamente affronta temi seri. L'uomo e lo scrittore si intrecciano in opere di grande armonia in cui si fonda l'uomo intero...
    Questo è Ignazio e questo è il mio amico.
    Siamo entrambi sagittario e chissa' come mai i miei migliori amici sono tutti sagittario!

    letizia schmit
     
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  2. Ignazio Apolloni
     
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    Cara Letizia,
    cliccando su Google (non io ma la mia segretaria) ho scoperto che c'è una tua ricostruzione degli eventi compresi tra il 1968 e quasi i giorni nostri: dall'Antigruppo, cioè, fino alla mia più recente produzione. In verità c'è dell'altro di cui vorrei parlarti se solo venissi a trovarmi.
    Intanto però ti ringrazio della benevolenza con cui hai trattato il fenomeno esaminato, e complimenti per l'organicità del lavoro nonché per lo stile usato. Ci sarebbe semmai da specificare meglio il testo di Vira (e non Vita). Scopriresti la grandezza di questa donna.
    Ti aspetto.

    Ignazio Apolloni
     
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  3. schmit
     
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    Caro Ignazio non sai quanto piacere mi ha fatto sentirti...
    Purtroppo io vivo a Sciacca e venirti a trovare non è facile per me...ma tramite mail ti do sia il mio numero di telefono sia la mia mail privata
    Sentiamoci e parleremo meglio del tuo progetto
    Un abbraccio a te e Vira
    letizia
     
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  4. schmit
     
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    eccoti il pezzo promessoti riguardo l'Antigruppo

    Dai ricordi di Nat Scammacca una giornata calda a Trapani dove egli risiedeva.

    Eravamo andati con amici dell'entourage di poeti di Sicilia a trovarlo.Allora lavoravo in Rai e spesso ospitavo poeti siciliani...eravamo diventati una bella famiglia.
    Una mattina del 21 gennaio 2001 era Domenica ci fu una bella rimpatriata fra noi...un summit per fare il punto sul lavoro svolto in quegli anni dall'Antigruppo nato nel 1968 dopo il ritorno in Italia di Nat scammacca dall'America e stabilitosi a Trapani.
    Questi alcuni fatti raccontati da Nat: Sulla nave da Palermo ad Ustica viaggiavano Ignazio Apolloni, Crescenzio Cane, Pietro Terminelli e Nat Scammacca per il loro primo recital di poesie ad Ustica appunto. Dettero il via ai primi murales, infatti quelle poesie furono scritte sui muri delle case dei pescatori.
    Ignazio Apolloni, che all’epoca era Presidente dell’ARCI di Palermo, fu l’organizzatore dei primi loro recitals.
    Tra gli scopi dell’Antigruppo quello di contrapporsi al GRUPPO ‘63.
    Principale organo di diffusione delle idee dell’Antigruppo - assieme con Antigruppo PALERMO, a Palermo con gli interventi di Apolloni, Perriera, Scammacca e Terminelli e con IMPEGNO 70, a Mazara del Vallo, con Rolando Certa e il TRAPANI NUOVA, edito a Trapani dal 1968 al 1991
    Insomma erano gli anni in Sicilia di grande creativita'.
    Santo Calì affermava che la pubblicazione di ANTIGRUPPO 73, nonostante ogni buon proposito, non riusciva a “ decollare ” e Pietro Terminelli era in agitazione e se la prendeva con tutti.
    Ci fu - a Palermo in via Libertà - un incontro, tra Pietro Terminelli e Nat Scammacca, durante il quale Scammacca propose alfine a Terminelli di consentire a lui di provarci.Scammacca ottenne tre mesi di tempo entro il quale realizzare qualcosa.
    Il “ patto ” fu siglato all'antica, con una vigorosa stretta di mano.
    Nat Scammacca andò quindi, a Linguaglossa, da Santo Calì e gli offerse di prendere le redini della pubblicazione dell’Antologia. A due condizioni:
    la prima, la costituzione, fra i poeti partecipanti all’iniziativa, di una Cooperativa che sarebbe divenuta l’Editore del testo;
    secondo, che ogni autore avrebbe dovuto sostenere i costi di stampa in proporzione al numero delle pagine impegnate.
    L’Antologia inoltre avrebbe dovuto essere aperta a TUTTI - pure ai poeti più scalcinati, ai preti, ai liberali - a tutti TRANNE che ai "Fascisti".
    Santo Calì - che pure era marxista - accettò e da quel momento divenne "militante "e con lui Vincenzo Di Maria, suo amico ed editore dell’ANTIGRUPPO.
    Vincenzo Di Maria possedeva già la carta - quella particolare carta gialla - che aveva comprato in gran quantità e a buon prezzo. Egli peraltro curò in maniera egregia la presentazione degli Autori.
    Nat Scammacca, secondo il suo insindacabile giudizio, riuscì ad imporre il titolo del libro: ANTIGRUPPO 73.
    Nel corso della realizzazione del secondo volume di ANTIGRUPPO 73, "l'uomo propone e Dio dispone", con grande dispiacere di tutti, Santo Calì morì.
    Le pagine stampate su carta bianca sono difatti ad opera di Rolando Certa, mentre la parte conclusiva è ad opera dello stesso Di Maria.
    Di quegli anni non si finirebbe mai di parlare furono anni veramente nobili per la gran voglia di realizzare...un fucina di pensiero ma non amo scrivere i miei pezzi lunghissimi perche' so che la gente finisce col non leggerli quindi preferisco in una seconda occasione continuare il racconto di quegli anni a me tanto cari...perche? ma è chiaro...ero nel fulgore della mia giovinezza...!!!

    letizia schmit
     
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3 replies since 18/6/2011, 13:49   218 views
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