La verita' svelata dal tempo del Tiepolo

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  1. Jack_OpenWorld
     
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    Mai detto che l'abbia fatto intenzionalmente, anzi ti dirò di più: tutto è nato - probabilmente - da un fraintendimento al mio post che, visto il tono con cui era scritto, si sarebbe potuto interpretare male, cosa che effettivamente è poi successa. Ad ogni modo ognuno è libero di fare ciò che vuole con il proprio spazio, e se questo significa anche non citare, verificare, omettere una parte o tutta la fonte, per quanto mi riguarda il mio interesse è solamente chiarire il mio punto di vista, ma ognuno, comunque, è libero di fare ciò che vuole. E questo è quanto.

    Per l'ipotesi che fai sui presunti "furti di banda", alla fine non si costringe il lettore a leggere il link, ma solo ad informarlo che c'è un approfondimento citato. Non credo si costringa nessuno a leggere tutti i link che si inseriscono negli articoli: allora i miei sarebbero da censurare a priori ;)

    E completando il discorso, questo è il link (aridaje) alla licenza Creative Commons http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/deed.it così hanno la possibilità di blaterare ancora :D

    Ciao
     
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  2. schmit
     
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    CITAZIONE
    Ad ogni modo ognuno è libero di fare ciò che vuole con il proprio spazio, e se questo significa anche non citare, verificare, omettere una parte o tutta la fonte, per quanto mi riguarda il mio interesse è solamente chiarire il mio punto di vista, ma ognuno, comunque, è libero di fare ciò che vuole. E questo è quanto.

    Per questo che aldila' della piccola incomprensione mi hai fatto molta simpatia :)
     
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  3. Jack_OpenWorld
     
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    Grazie mille :)
     
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  4. Spica
     
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    CITAZIONE (Jack_OpenWorld @ 29/8/2008, 19:35)
    [.................]

    Per l'ipotesi che fai sui presunti "furti di banda", alla fine non si costringe il lettore a leggere il link, ma solo ad informarlo che c'è un approfondimento citato. Non credo si costringa nessuno a leggere tutti i link che si inseriscono negli articoli: allora i miei sarebbero da censurare a priori ;)

    E completando il discorso, questo è il link (aridaje) alla licenza Creative Commons http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/deed.it così hanno la possibilità di blaterare ancora :D

    Ciao

    ^_^ ..infatti ma se vuoi comprendere il commento ti tocca leggere anche ciò che l'ha originato.
    e il link è la cosa più semplice nonché meno "opprimente" agli occhi.

    ..grazie, conosco.. e ho usato questa versione
     
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  5. schmit
     
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    ma non è la stessa? :P
     
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  6. Jack_OpenWorld
     
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    CITAZIONE (schmit @ 30/8/2008, 23:09)
    ma non è la stessa? :P

    no Letizia, il mio link porta alla 3.0, spica ha dato il link per la 2.5: simili ma differenti in alcuni contenuti
     
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  7. schmit
     
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    scusate la mia ignoranza in materia di cibernetica...io a malapena riesco a stare in un forum e a navigare su internet...ma per altro tutto diventa tabu'.
     
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  8. Jack_OpenWorld
     
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    In sostanza, per chi volesse usare una CC senza problemi, una vale l'altra. Dipende tanto dal tipo di contenuti che pubblichi e con quali criteri vuoi condividerli. Ad esempio: 1) BY-NO-SA=Attribuzione. Non commerciale. Condividi allo stesso modo; BY-NO-ND= Attribuzione. Non commerciale. Non opere derivate.
    Ho appena riportato due esempi delle licenze più usate.

    Nel dettaglio
    1) con questa licenza si è liberi di pubblicare opere create da altri a patto che: venga attribuita la paternità dell'opera al legittimo proprietario; non venga usata per scopi commerciali (e da qui si apre un contenzioso senza fine: possono usarla o no i siti che hanno pubblicità al loro interno (google ads)? ; si può riprodurre un opera a patto che la si condivida allo stesso modo, cioè con la stessa licenza.

    2) uguale alla prima nei primi due punti, si differisce per il terzo: non si può alterare l'opera ma pubblicarla in versione originale.

    Come vedi le possibilità di riprodurre opere altrui ci sono, basta rispettare alcune regole e la rete diventa un'immensa banca dati a disposizione di tutti e senza infrangere nessuna legge
     
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  9. schmit
     
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    Premetto che il mio pensiero vale solo per me e non ho la pretesa che altri lo condividano, sapendo che ogni uomo non sara' mai uguale ad un altro anche e soprattutto nei pensieri.
    Premesso questo a cosa vale esprimere il mio?
    Be', se ognuno non esprimesse pensieri, non passerebbe fra noi quella corrente che è il motore propulsore per il progresso.
    Allora vengo al mio pensiero su questa cosa del marchio di proprieta' di un'opera.
    Primo:un'opera pubblicata non è piu' di proprieta' dell'autore che l'ha donata al mondo.
    secondo:un'opera commercializzata non è piu' pura.
    terzo:ma...in fondo, non s'ha da fare pubblicita' all'autore, ma all'opera che, si ritiene arricchisca, in qualche modo, l'umanita' e per questo non ci dovrebbe essere marchio di esclusivita'.
     
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  10. Jack_OpenWorld
     
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    Questo purtroppo è un pensiero utopistico. Tempo fa avevo messo una licenza copyleft (ovvero tutto ciò che pubblicavo era di tutti e si poteva fare ciò che si voleva), immancabilmente, se inserivo link o immagini non miei, gli autori mi chiedevano di rimuoverli o di cambiare la licenza per quell'articolo. Alla fine mi sono dovuto regolare per una CC. Piacerebbe anche a me quello che dici, ma purtroppo ognuno ha il suo pensiero che è libero e personale.
     
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  11. Spica
     
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    CITAZIONE (schmit @ 31/8/2008, 11:30)
    [...........................................]
    Primo:un'opera pubblicata non è piu' di proprieta' dell'autore che l'ha donata al mondo.
    secondo:un'opera commercializzata non è piu' pura.
    terzo:ma...in fondo, non s'ha da fare pubblicita' all'autore, ma all'opera che, si ritiene arricchisca, in qualche modo, l'umanita' e per questo non ci dovrebbe essere marchio di esclusivita'.

    ..ok.. dunque,


    .- "primo": perché allora firmi le tue poesie..?

    nonché, "primo" bis: tutti i doni che vuoi ma anche l'autore deve pur mangiare.. e il baratto appartiene ad altri tempi. ma hai parzialmente ragione, la "proprietà" diventa infatti dell'editore.

    .- "secondo": in che senso non sarebbe più "pura"..?

    .- "terzo": siamo parzialmente d'accordo ma ci riallacciamo alla domanda iniziale..

     
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  12. schmit
     
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    CITAZIONE
    ..ok.. dunque,


    .- "primo": perché allora firmi le tue poesie..?

    nonché, "primo" bis: tutti i doni che vuoi ma anche l'autore deve pur mangiare.. e il baratto appartiene ad altri tempi. ma hai parzialmente ragione, la "proprietà" diventa infatti dell'editore.

    .- "secondo": in che senso non sarebbe più "pura"..?

    .- "terzo": siamo parzialmente d'accordo ma ci riallacciamo alla domanda iniziale..

    spica, non solo firmo le mie poesie ma firmo i libri, firmo gli articoli e quant'altro ma li firmo e non voglio i diritti se qualcuno li fa circolare...la mia idea diventa di proprieta' dell'umanita', come avremmo fatto ad ammirare tutte le opere di Michelangelo o del Tiepolo e apprezzarne l'opera in base anche al periodo in cui è stata realizzata? Cosa avremmo tramandato ai posteri? La filosofia di Kant, l'architettura e scultura del Canova oppure la musica di Mozart etc etc cosi' nella medicina, nella fisica, nella matematica.
    Ma ogni idea, ogni scoperta,non è piu' di chi l'ha concepita...diventa proprieta' della umanita' tutta.
    Dic: l'autore deve pur mangiare...molti autori gia' hanno un loro lavoro.
    Per pura intendo non contaminata dal vile danar...
    e vada per l'editore che impiega danaro per realizzare un libro e lo fa oltre che per amore di cultura(ci sono alcuni editori che ancora hanno questo piacere) ma è una azienda per loro e come tutte le aziende per mantenersi devono avere dei profitti.
    Ma che uno scrittore voglia commercializzare una idea,una creazione dello spirito, non mi pare una buona cosa...
    Pubblicare su internet non costa nulla in alcuni casi, quindi, il marchio:"è mio e mi devi pagare" lo trovo assurdo.

    cosa ben diversa è se uno vuol far passare un'opera per sua, ecco a cosa serve, anche, la firma
     
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  13. Spica
     
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    ..credo occorra distinguere, Leti, ciò che è hobby da ciò che è lavoro, quindi sostentamento.




    ps: ..anche pubblicare su internet ha un costo: di registrazione del sito e di banda, oltre che di tempo, parecchio ché il sito te lo devi costruire.
    [o pagare chi lo faccia per te]

    poi ci sono i siti come questo o le piattaforme di "blog gratuiti" che non hanno costo solo apparentemente ma in realtà vengono mantenuti dal "vil denaro" della pubblicità.

    ..quindi, pubblicare in creative commons su un sito proprio è un dono doppio, a ben vedere. ^_^
     
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  14. schmit
     
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    infatti ci fu un tempo che gli artisti vivevano con il sostentamento del signorotto che commissionava i lavori oppure c'erano nell'aristocrazia i sostenitori di quel musicista o di quel pittore ed altro... Oggi viviamo in maniera diversa ci sono ancora i patrocini...ma per ragioni molto diverse non per amore dell'arte...
     
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  15. Jack_OpenWorld
     
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    Oggi vivono diversamente http://www.ippolita.net/google
     
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38 replies since 17/6/2008, 17:02   3664 views
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